Di seguito sono riportati alcuni siti di particolare interesse ed i relativi link, per chi voglia approfondire la materia riguardante i Navigli milanesi
Navigli Lombardi s.c.a.r.l.
Società per l´attuazione del Master Plan Navigli della Regine Lombardia, l´insieme di studi interdisciplinari per la gestione, riqualificazione, tutela, valorizzazione e promozione del Sistema Navigli redatto dal Politecnico di Milano in collaborazione con l´Università Bocconi e le Università di Bergamo e Pavia.
Consorzio di Bonifica Est Ticino-Villoresi (ETVilloresi)
ETVilloresi si occupa della bonifica idraulica e dell’irrigazione dei territori attraversati dal Villoresi e dai Navigli Grande, Bereguardo, Pavese e Martesana.
Civica raccoltadelle Stampe “Achille Bertarelli” Castello Sforzesco
Amici dei navigli
Istituto per i Navigli / Associazione Amici dei Navigli, associazione culturale per il recupero e valorizzazione delle vie d’acqua interne, con particolare riferimento al sistema dei Navigli.
Associazione Riaprire i Navigli
L’associazione “Riaprire i Navigli”, si propone di riattivare il sistema della vie d’acqua lombarde riaprendo la fossa urbana dei Navigli, chiusa a Milano tra gli anni ’20 e gli anni ’60.
Dal 2005, Navigli Live si impegna per una Rinascita Sostenibile e Consapevole dei Navigli, offrendo alle Istituzioni ed al dibattito pubblico spunti, idee progettuali e collaborazioni che nascono dai propri associati, vengono condivise da chi vive ed opera sui Navigli e sono coerenti con il Master Plan Navigli.
Associazione del Naviglio grande
Ha per obiettivo la difesa delle caratteristiche storiche e ambientali, nonchè la promozione culturale e turistica e la valorizzazione del Naviglio Grande.
Archivio Fotografico Arnaldo Chierichetti
Archivio Storico Acquedotto (presso Metropolitana Milanese)
Milanosimuove
Iniziativa popolare referendaria per la qualità dell’ambiente e la mobilità sostenibile a Milano
Consulta Municipale Referendum
La Consulta cittadina per l’attuazione dei cinque referendum consultivi approvati a seguito della consultazione popolare del 12 e 13 giugno 2011” svolge, sulla base della delibera istitutiva del Consiglio comunale, le seguenti funzioni:predisposizione di parere obbligatorio non vincolante sulle delibere concernenti i 5 referendum, espressione di proposte per facilitare l’attuazione degli stessi, valutazione sui risultai ottenuti nelle cinque materie.
Aim Milano
Associazione Interessi Metropolitani. Centro culturale per promuovere ricerche e progetti con l’intento di aiutare Milano nel suo sviluppo culturale, sociale ed economico.
Associazione Locarno-Milano-Venezia
L’associazione Locarno-Milano-Venezia, con sede a Locarno, ha come scopo la promozione dei valori ambientali, dell’attrattività turistica e la riscoperta dei percorsi sulle vie d’acqua dal Lago Maggiore fino a Milano e a Venezia; fornisce inoltre sostegno agli studi atti a favorire la realizzazione della linea internazionale di navigazione interna Locarno-Milano-Venezia.
Il portale con la Storia, i teatri, i locali e i ritrovi sui navigli di Milano e non solo.
E’ un’ associazione privata e senza fini di lucro che ha per obiettivo promuovere eventi e manifestazioni sul territorio, mettendo in rete chi è già attivo con chi ha voglia di crescere, creando nuove occasioni di sviluppo e nuovi spunti di riflessione.
E’ un sito che si propone di far conoscere, promuovere e condividere i progetti riguardanti i Navigli Milanesi.
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Restauro e riuso funzionale della Conca Fallata |
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La Conca Fallata è la seconda e la più alta delle quattordici conche che s’incontrano lungo il Naviglio da Milano a Pavia. E’ localizzata in un‘area urbana periferica, in zona Chiesa Rossa all’altezza del complesso industriale della cartiera Binda De Medici e del ponte canale sul Lambro meridionale; a circa 2.800 ml dal ponte del Trofeo in Darsena. |
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La Conca Fallata, come tutte le altre conche del Naviglio di Pavia, è costituita da due canali distinti e paralleli. Un canale laterale di derivazione detto “scaricatore o di soccorso”, ossia quel canale scoperto, posto a fianco del bacino navigabile di minori dimensioni, indispensabile per garantire la portata minima e assicurare il tirante d’acqua necessario per le bocche d’irrigazione durante le operazioni di chiusura della conca. Un secondo canale costituito da una vasca per la risalita e la discesa delle imbarcazioni, che viene riempito o svuotato in base alle necessità manovrando le porte. Una serie di paratoie all’imbocco dello scaricatore ne regolano il deflusso. |
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La conca copre un salto di 4.9 metri ed è attrezzata per il transito dei natanti con due porte vinciane: una a monte e una a valle. |
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Cenni storici |
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Il primo tratto di Naviglio Pavese fino alla Conca Fallata venne realizzato nel Seicento (allegato 2 e 3: disegni del progetto originale del XVII sec.–Ambrosiana, Raccolta Ferrari), ma con un’unica conca: la Conca cosiddetta Fallata, a memoria del fatto che i lavori si interruppero per difficoltà di concepimento dell’opera idraulica e di finanziamento dell’opera. I milanesi e i pavesi dovettero aspettare due secoli per vedere ultimato il Naviglio, quella grandiosa opera idraulica che Napoleone aveva imperativamente comandato di realizzare, iniziata durante il suo governo e poi completata nel 1819 dagli austriaci (allegato 4: disegno della costruzione del Sostegno del 1805). Riportiamo qui di seguito alcuni brani, sempre descritti da Giuseppe Bruschetti, relativi alle Norme seguite nella compilazione dei progetti di dettaglio per l’appalto delle opere del canale Navigabile e tabelle con dati tecnici. “Per gli elementi poi della costruzione effettiva dell’opera si descrivono di seguito le sponde del letto del canale dove fatte con semplice terra e dove con qualche muratura; e qui le sponde di terra si prescrivevano seminate di sementina di prato e ricoperte ne’cigli di cotiche di prato sovrapposte in piano le une alle altre, mentre per le sponde che volevansi con muri, i materiali di questi erano ora pietre cotte, ora ceppo ed anche di ciottoli”. “Precisate generalmente le facce ossia il contorno esteriore del sostegno, si esponevano nella descrizione dello opere anche gli elementi e le prescrizioni relative alla costruzione effettiva della stessa fabbrica, incominciando dalla palificazione da farsi avanti di intraprendere l’erezione dei muri di fondamento. Quivi adunque si distinguevano e si fissavano qualità, estensione e piano supremo di ciascuna parte di palificazione; qualità e dimensioni dè fondamenti sì di pietre che di bitume, e dei suoli o pavimenti di muratura per le varie parti del fondo della fabbrica. Poscia inoltrandosi a parlare delle altre parti superiori che costituiscono la fabbrica, si trattava più distintamente della soglia e del muro pel salto del sostegno, del muro di mezzo fra i due canali paralleli, e dei muri laterali per sponda dei medesimi canali; indi delle spalle del ponte e sponde della tratta di canale d’accompagnamento allo sbocco del sostegno e degli speroni per rinforzo di tutti questi muri. Si arrivava finalmente ai dettagli per la costruzione delle bocche caricanti e scaricanti il bacino del sostegno, ponticello, stivi e cappello sul canale scaricatore, archi del ponte allo sbocco del sostegno, strade laterali per l’alzaia ed armatura per la tratta di canale d’accompagnamento e per il successivo canale di scolo da aprirsi all’intraprendere della fabbrica di sostegno per l’oggetto di tenervi in asciutto il letto della fondazione. Esauriti di tal maniera e nella forma e nella costruzione i dettagli descrittivi per l’erezione della fabbrica, restavano da dichiararsi e determinarsi le così dette opere di legno per uso della medesima”. |
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Intervento di restauro |
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Il progetto della riqualificazione della Conca Fallata (ottobre 2004-dicembre 2006) del Naviglio di Pavia nasce da un'intuizione dell'Associazione Amici dei Navigli che riprende l'utilizzo del salto idraulico che le Cartiere Binda avevano già attuato all'interno dello storico stabilimento adiacente. AEM (oggi A2A) ed il Comune di Milano, raccogliendo positivamente la sollecitazione della Regione Lombardia, hanno reso possibile l'intervento nel quadro dello sviluppo delle energie rinnovabili e della ripresa della navigazione turistica sui navigli.
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Quando 9.000 litri al secondo compiono un salto di 4 metri e 66 centimetri, la caduta dell’acqua libera un’energia che, quando in precedenza vi erano i gradoni in granito, si traduceva in una forte agitazione dell’acqua priva di finalità (dissipazione dell’energia); con l’attuale presenza di della turbina si ha invece la trasformazione dell’energia da una forma, energia idraulica, ad un’altra forma, energia elettrica. |
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La principale difficoltà incontrata nella progettazione e realizzazione della mini-centrale è legata alla sua collocazione all’interno della conca e precisamente all’interno del canale derivatore. Oltre alla macchina, di forma tubolare molto compatta, è stato necessario realizzare un canale che sottopassa la turbina, detto “canale di by-pass” in grado di far passare l’acqua anche quando il macchinario è fermo per manutenzione o guasto. |
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PRINCIPALI DATI TECNICI DELLA CENTRALINA |
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salto motore idraulico: 4,66 m |
Il restauro e il recupero funzionale della Conchetta |
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La Conchetta è la prima e la più piccola delle quattordici conche che s’incontrano lungo il Naviglio da Milano a Pavia. E' localizzata in un‘area urbana centrale, all’ incrocio fra via Conchetta e via Ascanio Sforza, e fra l’ Alzaia e via Darwin; a circa 800ml dal ponte del Trofeo in Darsena ( allegato1:planimetria di inquadramento territoriale ). La Conchetta, come tutte le altre conche del Naviglio di Pavia, è costituita da due canali distinti e paralleli. Un canale laterale detto “scaricatore o di soccorso”, ossia quel canale scoperto posto a fianco del bacino navigabile di minori dimensioni, indispensabile per garantire la portata minima e assicurare il tirante d’acqua necessario per le bocche d’irrigazione durante le operazioni di chiusura della conca. Un secondo canale costituito da una vasca per la risalita e la discesa delle imbarcazioni, che viene riempito o svuotato in base alle necessità manovrando le porte. Tra un canale di soccorso e quello di navigazione si trovano dei passaggi, denominati scaricatori laterali, fondamentali durante la concata poiché hanno la funzione di scaricare le acque, tramite apposite saracinesche da un canale all’altro, permettendo un rapido svuotamento del bacino. La conca copre un salto di 1,8 metri ed è attrezzata per il transito dei natanti con due porte vinciane: una a monte e una a valle. |
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Cenni storici |
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Il primo tratto di Naviglio Pavese fino alla Conca Fallata venne realizzato nel Seicento, ma con un’unica conca: la Conca Fallata. I milanesi e i pavesi dovettero aspettare due secoli per vedere ultimato il Naviglio, quella grandiosa opera idraulica che Napoleone aveva imperativamente comandato di realizzare, iniziata durante il suo governo e poi completata nel 1819 dagli austriaci. |
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Riportiamo qui di seguito alcuni brani significativi del progetto del Naviglio Pavese e in particolare la storia della progettazione del primo sostegno la “Conchetta” illustrati da Giuseppe Bruschetti, un ingegnere idraulico che seguì da vicino i lavori e che per quella sua cronistoria utilizzò non solo i documenti ufficiali ma anche parecchi dati riferitigli verbalmente dai protagonisti. Riportiamo qui di seguito alcuni brani, sempre descritti da Giuseppe Bruschetti, relativi alle Norme seguite nella compilazione dei progetti di dettaglio per l’appalto delle opere del canale Navigabile e tabelle con dati tecnici. “Per gli elementi poi della costruzione effettiva dell’opera si descrivono di seguito le sponde del letto del canale dove fatte con semplice terra e dove con qualche muratura; e qui le sponde di terra si prescrivevano seminate di sementina di prato e ricoperte ne’cigli di cotiche di prato sovrapposte in piano le une alle altre, mentre per le sponde che volevansi con muri, i materiali di questi erano ora pietre cotte, ora ceppo ed anche di ciottoli”. “Precisate generalmente le facce ossia il contorno esteriore del sostegno, si esponevano nella descrizione dello opere anche gli elementi e le prescrizioni relative alla costruzione effettiva della stessa fabbrica, incominciando dalla palificazione da farsi avanti di intraprendere l’erezione dei muri di fondamento. Quivi adunque si distinguevano e si fissavano qualità, estensione e piano supremo di ciascuna parte di palificazione; qualità e dimensioni dè fondamenti sì di pietre che di bitume, e dei suoli o pavimenti di muratura per le varie parti del fondo della fabbrica. Poscia inoltrandosi a parlare delle altre parti superiori che costituiscono la fabbrica, si trattava più distintamente della soglia e del muro pel salto del sostegno, del muro di mezzo fra i dua canali paralleli, e dei muri laterali per sponda dei medesimi canali; indi delle spalle del ponte e sponde della tratta di canale d’accompagnamento allo sbocco del sostegno e degli speroni per rinforzo di tutti questi muri. Si arrivava finalmente ai dettagli per la costruzione delle bocche caricanti e scaricanti il bacino del sostegno, ponticello, stivi e cappello sul canale scaricatore, archi del ponte allo sbocco del sostegno, strade laterali per l’alzaia ed armatura per la tratta di canale d’accompagnamento e per il successivo canale di scolo da aprirsi all’intraprendere della fabbrica di sostegno per l’oggetto di tenervi in asciutto il letto della fondazione. Esauriti di tal maniera e nella forma e nella costruzione i dettagli descrittivi per l’erezione della fabbrica, restavano da dichiararsi e determinarsi le così dette opere di legno per uso della medesima”. |
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L’intervento di restauro |
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Dopo quasi trent’anni di disuso, grazie all’intervento di restauro e recupero funzionale attuato e finanziato dalla Regione Lombardia negli anni 2005 e 2006, si è tornato a navigare compiendo la “concata”e utilizzando il bacino della conca per superare con l’imbarcazione il dislivello di quasi due metri esistente in quel punto del canale. Al recupero ha contribuito anche il Rotary Club Milano Nord-Est per il progetto idraulico ed elettromeccanico. |
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Essendo ubicata in area urbana centrale sono state operate comunque delle scelte progettuali che in altri contesti potrebbero non verificarsi: si è optato per la ricostruzione della soglia storica ottocentesca, che qui più che nelle conche successive si palesava fattibile, annullando per quanto possibile le stratificazioni degli interventi postumi. |
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Il progetto di restauro ha comportato diverse fasi. A uno studio storico preliminare è seguito un approfondito esame diretto dei manufatti che sono stati rilevati, misurandone e fotografandone ogni parte, identificando i materiali componenti con campagne stratigrafiche dell’elevato e analisi svolte in collaborazione con il laboratorio di diagnostica del Politecnico. La restituzione grafica del rilievo materico ha costituito la base per definire le operazioni di restauro da eseguire fino a predisporre il progetto definitivo completo, comprendente sia le parti inerenti le opere civili di restauro che le opere impiantistiche del recupero funzionale. Il progetto esecutivo ha fornito i particolari costruttivi per la realizzazione delle opere e tutta la documentazione necessaria per procedere all’appalto. |
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La fase costruttiva di cantiere ha comportato l’identificazione dei materiali idonei al restauro, delle tecnologie appropriate e soprattutto dei costruttori, di non facile individuazione, in grado di fornire manufatti di produzione eminentemente artigianale con l’utilizzo di materiali e tecniche tradizionali nei tempi previsti e di rispondere all’esigenza di ricostruzione sulla base del modello storico originale. |
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Milano come opera d’arte Giuseppe Meda (1534-1599) pittore, architetto, ingegnere Architetto per San Carlo Borromeo e per importanti famiglie nel periodo della dominazione spagnola della città, intervenne su importanti chiese, in alcuni palazzi pubblici e privati e la sua esperienza fu richiesta anche per il progetto a più mani dell'Escorial di Madrid. Ma la vera passione di Giuseppe Meda, è stata l’ingegneria idraulica, in questo campo la sua genialità si mise alla prova in ambiziosi progetti per rendere navigabile l’Adda dal lago di Como al Naviglio Martesana. Fu anche pittore manierista, formatosi alla bottega di Bernardino Campi, e ricevette uno degli incarichi più prestigiosi del suo tempo: la decorazione pittorica delle ante d'organo del Duomo di Milano. |
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Il Naviglio di Milano Empio Malara Difficile oggi immaginare Milano come una ville d’eau, ma tale appariva ai viaggiatori stranieri che, dal Rinascimento in poi, giungevano nella capitale lombarda, meravigliati dalla bellezza della città e dall’alacrità della popolazione. Infatti, fare la storia della Cerchia dei Navigli, quella che oggi chiamiamo "prima cerchia", significa ripercorrere la storia urbanistica e sociale di Milano dal XII al XX secolo. Attorno ad essa sono sorti chiese, palazzi, edifici pubblici, oltre che a opere più propriamente ingegneristiche come ponti, canali di collegamento per non parlare della Darsena e del porto-canale. La cerchia dei Navigli non è stato solo il principale vettore di circolazione e di trasporto all’interno della città, ma il collegamento più rapido e sicuro tra Milano e il circondario. Empio Malara, che da molti anni si occupa di storia dei Navigli, oltre che a promuoverne la riscoperta, ha in questo volume condensato anni di studi attingendo alle diverse fonti disponibili: archivi pubblici e privati, relazioni di viaggiatori, storici e letterati. Ma una storia della Cerchia non sarebbe completa se non fosse accompagnata da un’ampia ricognizione iconografica tra mappe storiche, dipinti, fotografie, particolari di architettura e una campagna fotografica, fatta appositamente da Toni Nicolini, alla ricerca delle tracce della Milano dei Navigli ancora oggi evidenti. La storia della Cerchia Interna si chiude con gli anni Trenta, quando i Navigli vengono interrati, ma la nostalgia per la Milano "città d'acqua" è proseguita fino ai nostri giorni. La delibera del PGT del 2012 vincola al rispetto del canale sepolto e riapre la questione di una graduale riattivazione funzionale del Naviglio di Milano. |
Leonardo, Vanvitelli e Bellotto a Vaprio d’Adda
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L'Energia dei Navigli In seguito al restauro della Conca Fallata e all’inserimento di una turbina per la produzione di energia da parte di A2A, l’Istituto per i Navigli/ Associazione Amici dei Navigli ha pubblicato, con il contributo di AEM spa il volume “L’Energia dei Navigli”. |
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In Viaggio sui Navigli In viaggio sui navigli per scoprire la Scala d’acqua di Pavia e le altre straordinarie architetture idrauliche dell’itinerario, dal Lago Maggiore a Milano e da Milano all’Adriatico. Un libro che racconta la storia secolare dei tentativi dei milanesi, ma anche degli spagnoli, francesi ed austriaci per realizzare la continua e libera navigazione da Milano al mare: un obiettivo raggiunto nei primi dell’Ottocento grazie a Napoleone e completato dal vice re Ranieri d’Austria il 16 agosto 1819. Illustrato dalle fotografie di grandi fotografi quali Toni Nicolini e Andrea Micheli, il volume riscopre le ricchezze culturali e ambientali dell’itinerario da Locarno a Milano, da Milano a Pavia e da Pavia a Venezia. Un’analisi fotografica della Scala di conche di Pavia, la più straordinaria opera di architettura idraulica in Europa, permetterà al lettore di apprendere, con l’ausilio di una selezione di dipinti, disegni e schizzi, la grande impresa di superare, in un breve spazio, oltre 20 metri di dislivello tra il terrazzo della pianura e il fiume. Il libro, oltre al regesto documentario dei fondi pavesi, contiene le proposte e i progetti dell’ultimo mezzo secolo per il recupero del Naviglio da Milano a Pavia e il progetto preliminare di ripristino della navigazione turistica Locarno - Milano - Pavia - Venezia. |
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I Lavatoi dei Navigli di Milano
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I ponti di Milano Tutti gli attraversamenti dei navigli Milanesi e Pavesi |
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Un canale detto Naviglio Raccolta di autori, letterati, poeti che hanno scritto sui Navigli. Ricerca promossa dalla Banca Nazionale del Lavoro. |
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Milano e Navigli, Un parco lineare tra il Ticino e l’Adda
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Ciclo e Alzaia
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Naviglio & Duomo Il libro tratta dell’uso dei canali e delle rogge non solo per l’irrigazione delle campagne, ma anche per la navigazione interna. Tra il XIV e il XV secolo, il trasporto via acqua dei primi blocchi di marmo per la costruzione del Duomo, da Candoglia fino a Milano, contribuì a perfezionare la migrazione interna e ad estenderla mediante l’uso delle conche, di cui quella di Varenna, di cui tratta il volume, è particolarmente significativa. |
La sempre più difficile sostenibilità degli attuali modelli di sviluppo, il progressivo depuramento delle risorse naturali e la tendenza globalizzante e omologante della cultura sono oggi i motivi che hanno condotto irreversibilmente ad un'inversione di marcia ed una nuova partenza nel segno dell'identità, della singolarità dei luoghi e nel rispetto dei valori ad essi legati: la volontà di recuperare l’idrovia Locarno-Milano-Venezia ne è un esempio. | ||
Un po’ di storia: dalla navigazione commerciale alla navigazione turisticaUn’idrovia che unisce tra loro laghi, fiumi e canali, alimentata prevalentemente dal ghiacciaio del Nufenenstock sul Gottardo, la sorgente da dove nasce il fiume Ticino. Il Ticino versa le sue acque nel lago Maggiore, a Locarno, stazione di testa della via d’acqua dalla Svizzera al mare. Si deve all’iniziativa di una società lombarda-piemontese e svizzera che porta a Locarno il “Verbano”, il primo battello a vapore. Il 15 Febbraio 1825 veniva effettuato il primo viaggio da Magadino (Locarno) ad Arona prolungato fino a Sesto Calende l’anno dopo. |
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Nel corso dell’Ottocento si inaugura la prima linea regolare di navigazione da Pavia a Venezia con un battello a vapore. Cinquecentocinquanta chilometri a pelo d’acqua e lungo un itinerario di rara suggestione del cui valore turistico allora non vi era consapevolezza. |
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L’idrovia oggiL’istituto per i Navigli dal 1998 porta avanti progetti di valorizzazione dei Navigli milanesi e pavesi, di cui un grande obbiettivo è il ripristino della navigazione da diporto e passeggeri dal lago Maggiore a Milano e da Milano alla laguna di Venezia per ricollegare il lago Maggiore al mare Adriatico passando per Milano, restaurando le conche di memoria leonardesca. “Il mare- dicevano a Porta Ticinese- è un naviglio senza sponda”, ed in questa immagine irreale si riflette l’aspirazione massima di Milano: costruire un canale navigabile che colleghi Locarno - Milano - Venezia. L’incantevole via d’acqua, di 550 km, esiste già ed è tutta a cielo aperto (lago Maggiore, fiume Ticino, Canale Industriale, Naviglio Grande, Naviglio di Pavia, Ticino, Po, Laguna di Venezia): per renderla nuovamente attiva al turismo nautico da diporto è necessario ristrutturare numerose conche, costruirne di nuove e ricostruire i ponti per consentire il passaggio delle barche. Sarebbe così possibile levare l'ancora da una fiorita cittadella svizzera, farsi trasportare dal moto, a tratti lento, a tratti ondoso, lungo le acque specchiate del lago Maggiore e quelle sublacuali del Ticino, attraversare il Canale Industriale, immergersi nell'ambiente e nei profumi della natura verdeggiante del Naviglio Grande, raggiungere così Milano, la sua Darsena e navigare quindi alla volta di Pavia, attraverso il Naviglio Pavese. Da Pavia poi, passando il ponte della Becca e navigando il grande alveo del fiume Po, si potrebbe navigare serenamente, sino ai porti di Piacenza e Cremona attraverso le corti rinascimentali italiane e le terre emiliane del sapore e concludere il viaggio nella Laguna Veneziana, godendo così dei suoi antichi splendori e della sua fitta rete di canali. Se tutto questo fosse davvero possibile, allora l'Italia avrebbe un vanto in più che si andrebbe ad aggiungere al già lungo elenco di risorse turistiche. Tale percorso riporterebbe alla luce tesori ambientali, architettonici, storico-artistici, archeologici ed industriali in grado di costituire un prodotto turistico decisamente ampio e favorire così il sorgere di indotti positivi per questi territori. |
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Le discese dimostrativeCon l’ausilio dell’Associazione Motonautica Venezia, guidata da Gianpaolo Montavoci, volevamo riscoprire l’enorme potenziale turistico dell’idrovia, con la pratica del viaggio.
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Manifesto della discesa | 2003 |
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La stampa e la televisione hanno svolto un ruolo fondamentale per sollecitare gli enti di programmazione e per stimolare le Regioni, i Comuni, le Aziende e le Società a restaurare non solo opere idrauliche, ma anche alcuni ponti, autentici gioielli di architettura. E qualche importante risultato è stato ottenuto! |
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Le tappe del recupero Marzo 1998 Maggio 1999
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Aprile-Giugno 2001 |
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Dal 2003 |
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Maggio 2006 |
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Aprile-giugno 2009 Febbraio 2010 |